MUSICA FUORI BINARIO

DA DOMENICA 6 NOVEMBRE a FORTEZZA EST

I concerti della domenica

Dal 6 novembre la domenica è il giorno della musica: Musica fuori binario una rassegna di concerti a Fortezza Est, per orecchie che vogliano uscire dai binari del “già sentito” e lasciarsi trasportare, in sospensione, attraversando in confini dei generi.

Si inizia con il concerto di Alessandro D’Alessandro, Targa Tenco e fresco vincitore del Premio Loano per il suo album “Canzoni” che riscrive l’identità dell’organetto, si prosegue il 13 novembre con Alessia Tondo, dal Salento che presenta “Sita” (Premio Loano Giovani), il suo primo e fortunato lavoro solista che l’ha portata tra i 10 migliori dischi del 2021 per “Il giornale della musica”. A dicembre si continua con due concerti, diversi tra loro e appassionanti: Cristiana Verardo, con “Maledetti Ritornelli”, un progetto avvolgente e catartico le cui parole raccontano storie uniche che toccano l’anima; l’11 dicembre spazio alla musica strumentale di Claudio Prima & Seme che con “Enjoy” porta l’organetto nel salotto buono del quartetto d’archi, in un dialogo tra musica colta e folk.

Musica fuori binario è organizzato da Asssociazione Musica e altre cose in collaborazione con Fortezza Est, realizzato con il contributo di Nuovo IMAIE – Bando art. 7 Promozione Progetti Discografici 2022

Tutti i concerti si terranno a Fortezza Est, via Francesco Laparelli, 62

Per informazioni e prenotazioni 329 8027943

prenotazionifortezzaest@gmail.com

biglietto di ingresso € 10,00

IL PROGRAMMA COMPLETO

6 novembre ore 20.30

Alessandro D’Alessandro

in “Canzoni” | organetto preparato ed elettronica

ospite Antonella Costanzo

Targa Tenco nel 2017 per miglior album in dialetto con “Canti, ballate ed ipocondrie d’ammore” realizzato con Canio Loguercio, Alessandro D’Alessandro è considerato uno dei più talentuosi organettisti italiani per la tecnica e la versatilità con cui ha condotto uno strumento della tradizione contadina a dialogare con altri stili, ritmi ed armonie, travalicando i confini della musica etnica, ampliandone notevolmente le capacità espressive ed il suono, grazie anche a un sapiente utilizzo dell’elettronica. In questa direzione si pone “Canzoni” (Premio Loano 2021 come miglior album) che segna il suo esordio come solista; un progetto di esplorazione della canzone d’autore, con la trasposizione di alcuni classici nel linguaggio di un organetto “preparato” che, nelle sue mani, sembra assumere “il respiro di un’orchestra”. Il suono intimo del suo strumento a mantice è sostenuto da un utilizzo molto personale dell’elettronica, dell’effettistica, dei loops in tempo reale e da sovrapposizioni armoniche e ritmiche, suonate direttamente sull’organetto, attraverso un originale sistema di percussione dello strumento.

13 novembre ore 18.30

Alessia Tondo

in “Sita” | folk songwriting, voce, tamburi, chitarra e loop machine

Da “Le radici ca tieni” dei Sud Sound System alla collaborazione in “Nuvole Bianche” di Ludovico Einaudi il percorso di Alessia Tondo è costellato di incontri eccellenti. La sua ricerca personale l’ha portata fino a “Sita”, il suo primo lavoro da solista (Premio Loano Giovani 2021), in cui affida la sua voce a originali intrecci vocali e a ballate per raccontare con verità la propria radice e identità; voce, chitarra, tamburi e loop machine a creare un gioco di controcanti e sussurri che qua e là strizzano l’occhio al Brasile, al cantautorato intimo di Drake e alla malinconia di certe ballads di Tom Waits ma che non perdono mai di vista la radice da cui provengono. Un lavoro prezioso, intimo ma al tempo stesso universale, magico e profondo; uno dei rari esempi in cui la cultura popolare è personalizzata e trasfigurata in chiave visionaria.“Sita” in dialetto significa melograno, frutto prezioso ed elegante che in tutta l’area del Mediterraneo è simbolo di buon augurio incontro e condivisione. E così Sita svela un volto misterico e terapeutico della musica popolare come una forma di esorcismo contro i cattivi pensieri, un rito di guarigione catartico che si compie ogni volta attraverso le parole e la sua musica. Brani originali, parole e musica, che riprendono i modi della tradizione e li trasfigurano in una sorta di camerismo che ha l’eleganza della musica colta e l’emozione di quella popolare.  Passato e futuro, tradizione e avanguardia, quotidiano ed eterno in un esperimento audace, enigmatico, rivelatorio.

4 dicembre ore 18.30

Cristiana Verardo

in “Maledetti ritornelli” | cantautrice, chitarra e percussioni

ospite Lavinia Mancusi

Voce, chitarra e percussioni per un live essenziale e intimo che, nella sua discrezione, riesce a delineare un’atmosfera fatta di dolcezza, condivisione e identificazione.

Cristiana Verardo canta i brani originali tratti dai suoi primi due album (“Maledetti ritornelli” e “La mia voce”), che narrano storie, sviluppano pensieri e ridanno dignità a sentimenti spesso sfacciatamente nascosti. Tra una canzone e l’altra ci sono parole, ricordi, pensieri da condividere, che aiutano ad avvicinare il pubblico all’artista come solo la musica dal vivo sa fare, con la sua immediatezza, unicità, intensità. Il concerto di Cristiana Verardo è un tempo vissuto sul filo tematico dei sentimenti, dentro una quotidianità sospesa e intima: nelle sue canzoni ci sono memorie di amori passati che tornano a farsi sentire, i tormenti, le emozioni del presente e l’imprevedibilità del futuro per un mosaico che piano piano si compone, quasi sussurrando l’autenticità dell’esistenza e le passioni che la attraversano: l’essenza dei giorni da osservare nella profondità delle piccole cose, senza fermarsi alla superficie, per andare oltre quei “maledetti ritornelli”, oltre le apparenze.

11 dicembre ore 18.30

Claudio Prima & Seme

in “Enjoy” | musiche originali per organetto e quartetto d’archi

Un ensemble originale per esplorare le potenzialità della musica quale strumento di indagine e mettere in dialogo uno degli strumenti principe della tradizione italiana, l’organetto, con la formazione per eccellenza della musica da camera, il quartetto d’archi. Brani originali, ispirati a tratti dalle musiche tradizionali creano un repertorio intenso ed emozionante, che guarda alle origini della musica Adriatica, spingendosi nei territori della modernità e dell’ibridazione stilistica fra classica, folk e musica colta contemporanea.

Sulla scia del rapporto fra musica tradizionale e musica classica, che ha ispirato nel 900 autori come Liszt, Ligèty, Bartòk e Stravinskij dando vita a composizioni che sono passate alla storia il repertorio dell’ensemble traccia così una rotta ideale fra le tradizioni del Sud dell’Europa e il mondo classico, con una scrittura colta che conserva l’istintività e la passionalità dello stile popolare in cui gli archi sostengono l’organetto nella creazione di un ambiente musicale ricco e complesso, che indaga a fondo le possibilità espressive della musica tradizionale, nel suo continuo fluire e dialogare con la modernità.