8 OTTOBRE

UNTITLED

Di e con Daniela Vitale

Musiche Daniel Calvi

Progetto video Salvatore Insana e Daniela Vitale

Coreografie Giselda Ranieri

Scenografia Francesca Innocenzi

La fotografia di Francesca Woodman ci mette di fronte all’ infinito potenziale simbolico del corpo femminile, spalancando abissi di senso in cui l’identità emerge nella sua natura inafferrabile e in costante mutazione.

UNTITLED_ landscape for disappearing angels esplora l’universo biografico e artistico di Woodman, attraverso un gioco di specchiamenti e corrispondenze tra l’immaginario della fotografa e quello della performer in scena e di altre figure incontrate durante il processo di creazione. Una narrazione fatta di tracce che svaniscono, memorie che sfuggono alla vista, traiettorie di corpo e parola disegnate all’interno di zone fragili. Per ritrovarsi Altro. Altrove.

 

AMÁRU_O SULLA NOSTALGIA

Coreografia e regia: Adriano Popolo Rubbio

Danza: Adriano Popolo Rubbio e Fabiola Donati

 

“Amàru”, parola siciliana che significa “amaro”, cattura la dolce malinconia del passato che ritorna, in bilico tra gioia e struggimento. In una stanza afosa d’estate, gli adulti ritrovano frammenti della propria infanzia: un bambino che indossa i vestiti della madre, un viaggio fraterno fatto di conflitti, amore e desiderio di essere l’uno e l’altro, giochi che trasformano il quotidiano in fantasia.

C’È NEL CAMPO UN UOMO VIVO?

Arianna Ilari

Ugo Caprarella

Drammaturgia e Regia di ILARI/PETUSHI

Un uomo veglia la moglie suicida e, tra autoassoluzione e accuse, ripercorre il loro rapporto. Rozzo e contraddittorio, cerca di spiegarsi, parlando ora a sé stesso, ora a un giudice invisibile. Il matrimonio, nato dal bisogno, diventa un campo di battaglia silenzioso fatto di rinunce e isterie. Lui sogna un futuro lontano dalla città, ma lo custodisce segretamente, lasciandola sola e smarrita. Nel loro isolamento maturano idee e piani mostruosi: resta solo il dubbio di perché lei si sia uccisa.

 

IL PEDAGOGO DELL’INFAME

scritto e diretto da Riccardo Cacace

produzione Compagnia Chierici-Cicolella

Spettacolo vincitore di Festival inDivenire 2025

Marco Gualco vincitore del premio Miglior attore di Festival inDivenire 2025

Lo spettacolo è un dialogo a due tra il figlio di un influente politico e il suo pedagogo.
Il primo si è recentemente macchiato di alcuni crimini che mettono a repentaglio non solo l’immagine e la reputazione del padre, ma anche il pedagogo stesso in quanto accusato di averlo plagiato con nozioni filosofiche e soprattutto ideologico-politiche da lui professate.
L’intervista sfocerà presto in un exploit di violenza psicologica e minacce fisiche da parte del pedagogo che lo vedrà cadere dalla parte del torto.

L’ARANCIA

Di e con Daniel Santantonio

Sinossi Babbo Natale ha smesso di esistere da un pezzo. Ho 25 anni e sto tornando a casa.Il pranzo di Natale è una guerra civile. La famiglia, ancorata ad un presente immutabile, si sente improvvisamente vecchia. Nell’aria c’è l’amara sensazione di aver perso una vita a curare i dettagli, il prato di casa, i soprammobili, e aver dimenticato le cose importanti. Io ho un sacco di dubbi sul mio futuro. Alla mia età i miei genitori si erano già sposati e pensavano al primo figlio. Io sono ancora adolescente.
Sbucciare l’arancia è un buon modo per rimandare le decisioni.

TENIMI CA CADU

concept, scrittura e regia:  Palazzina Zero

in scena: Gabriele Graham Gasco, Davide Fasano e Luca Zaffanella

progetto sonoro: Gabriele Graham Gasco

Sinossi Tre lavoratori, rinchiusi in un ufficio giorno e notte, gestiscono account commemorativi. Tengono in vita persone decedute, regalando loro un’immortalità digitale. Così si manifesta il disperato tentativo dell’essere umano di restare in vita. Ma mentre costruiscono e custodiscono la memoria altrui, consumano il proprio presente. Un paradosso: trattenere la vita dove non c’è, perdendola dove accade davvero.

9 OTTOBRE

 STORIA UNIVERSALE DELL’ARTE 37

Testo originale Ludovico Andrea D’Auria

Regia Ludovico Andrea D’Auria

Dramaturg Marta Polidoro

Attore Cristian Mezzo

Storia Universale dell’Arte è un monologo in flusso di coscienza che segue Alessio, un giovane italiano a Berlino, sospeso tra sussidi, arte e spaccio. L’incontro con Dan, modello queer conosciuto in un club, sconvolge il suo fragile equilibrio. Un servizio fotografico diventa il detonatore di desiderio e memoria, riaccendendo ricordi distorti. La relazione con Dan innesca un ribaltamento di potere e colpa.

COME UN AMULETO

Drammaturgia di Fulvia Cipollari

Regia di Giovanni Cannata, Fulvia Cipollari, Daphne Morelli, Gianluca Zaccaria

Cast:  Daphne Morelli,  Giovanni Cannata, Gianluca Zaccaria.

Attraverso fiumi di monologhi e dialoghi serratissimi, Come un amuleto affronta il tema dell’amore come funzione, dell’oggettificazione dei sentimenti e della ricerca di senso, in un mondo che sembra negarlo. LEI si confronta con la fine di due storie d’amore, che si perdono nella memoria e si confondono in un non-luogo, dove tempo e spazio scompaiono. La prima si consuma in Occidente, dove l’amore è un tramonto, intriso di superficialità e illusioni. La seconda in Oriente, in Palestina: un teatro di guerra, dove vita e morte si intrecciano in un ciclo ininterrotto di sofferenza.

 

ERO CHIARA

Di Chiara Alonzo

Regia Chiara Alonzo

Aiuto regia Marco Fragnelli A cura di Collettivo Lynus

Per la mia famiglia, io ero Chiara. E per me? Chi sono? Chi sarò? Un viaggio di emancipazione dall’amore, per l’amore. ERO CHIARA ma cosa sarò? Chi sono e cosa divento in rapporto alla mia famiglia? ERO CHIARA attraversa tre fasi o meglio rapporti della vera vita dell’interprete e ideatrice dello spettacolo. Il rapporto di amore ed odio con suo Zio (episodio I), Nonna (episodio II) e suo Fratello (episodio III). In ognuno dei tre episodi, da ‘20 ciascuno, Chiara si metterà a confronto con questi membri della famiglia che tanto ha amato ed ama ma con i quali, per ragioni diverse, ha dovuto fare i conti.

LA SINGOLARITA’

Uno spettacolo di Algo Ceiba

Drammaturgia: Riccardo Tabilio

Messa in scena: Dario Aita e Elena Gigliotti

Con: Nadia Fin, Gabriele Ratano, Francesco Savino

Aiuto regia: Gianluca Fischetto

Coreografie: Luca Piomponi

Musiche originali: Tommaso Grieco

Scene: Deposito di Dario Aita ed Elena Gigliotti, la casa della nonna di A., Francesco Savino, Nadia Fin, Gabriele Ratano, Gianluca Fischetto, Officina Pasolini, cassonetto della spazzatura di via Roberto Malatesta, il balcone in via Tiburtina

Spettacolo realizzato nell’ambito del LABOR WORK Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini con il sostegno di DiSCo Lazio e Regione Lazio

Con il sostegno di Pignetoff, Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini

La singolarità è un’indagine teatrale documentaria e poetica sul tema del disturbo da accumulo, basata su un lungo lavoro di ricerca che ha portato la compagnia e l’autore nelle case delle persone affette da questa patologia, a contatto con figli, figlie, nipoti di accumulatori e ad intervistare psicologi e attivisti. La drammaturgia intreccia storie vere e testimonianze, con le memorie intime degli stessi interpreti.

Lo spazio è costituito da una catasta di oggetti ceduti alla compagnia da persone disposofobiche o dai loro eredi. Gli attori interpellano gli spettatori, li coinvolgono in dialoghi, confessioni, aste improvvisate, per un’esperienza partecipativa.

LE OSSA

un progetto di Spartenza Teatro

con Sofia Abbati, Andrea Milano, Sofia Ludovica Tangreda

drammaturgia Spartenza Teatro

regia Andrea Milano

puppet Sofia Abbati

 

“Nonna, mi racconti la storia delle ossa?”. Costringevo mia nonna a raccontarla ogni sera.

Il mio trisnonno, partito per la Grande Guerra, torna a casa in fin di vita. La moglie, per salvarlo, si spinge a compiere un gesto proibito. Le ossa nasce da qui, da una storia familiare custodita per tre generazioni. Una storia che diventa mito, sogno, evocazione fatta di ossa che ballano e che ci conducono ad abitare la soglia tra vita e morte.

SANTA VERGINE DELLE ROSE

un progetto di Collettivo Nonnaloca

drammaturgia di Veronica Chirra e Sara Russolillo

con Marta Bulgherini(o) Irene Ciani(o) Camilla Tagliaferri

foto Andrea D’Elia

Dicono che Ada Cuordoro sia colpevole di 64 truffe, a danno di 64 uomini. Dicono che li ubriacasse e gli sfilasse un bonifico dopo l’altro.

Santa Vergine delle Rose è un dialogo con un giudice che non ha voce. Ada decide cosa dire, cosa omettere, quando piangere, quando ridere. Un processo che fa stare scomodi. Un’ingiustizia che costringe a chiedersi perché alcune storie vengano sempre credute e altre sempre messe in discussione.

10 OTTOBRE

C.A.T.T.I.V.O.

Cose Apparentemente Trascurabili Trasformate In Vicende Orribili

Testo e regia di Antonio Careddu, Michele Puleio e Michele Scarcella

Con Antonio Careddu, Michele Puleio e Michele Scarcella

Tag-line: Se non capisci chi è il cattivo, forse il cattivo sei tu.

C.A.T.T.I.V.O., una parola che gli adulti usano per spiegare il male ai bambini. Poi quei bambini crescono. Siamo stati educati alla cattiveria?

Tre attori in scena, un palco quasi completamente spoglio. Non ci saranno personaggi ma, al tempo stesso, un sacco di protagonisti. Protagonisti di cattiverie, di favole e fiabe, di giochi. Vieni ad assumere un altro punto di vista. Quello di chi sta “dalla parte sbagliata”, dalla parte del cattivo. 

AGRUMI

monologo di e con Claudia de Candia

Regia Umberto Terruso

Una neomamma si trova travolta dall’esperienza della maternità, ben diversa dall’immagine perfetta che aveva immaginato. Nella fragilità del presente riemergono ricordi, ferite ed emozioni represse. La sua voce interiore dialoga con il pubblico, svelando paure, desideri e contraddizioni. Un viaggio sincero ed ironico sull’imperfezione, che forse può diventare una nuova possibilità di rinascita.

INTERIM

Di e con Andrea Fabi

A noi esseri umani concetti come silenzio, calma o quiete possono sembrare familiari, persino banali, mentre invece ci sfuggono completamente. La creatura che siamo è fondamentalmente irrequieta. Interim è un finto flusso di coscienza dove, alternando ironia e spavento, si cerca una direzione e un senso allo spettacolo nel momento stesso in cui lo si performa. Il nonsense è sia una cosa da ridere che la condizione umana.

LUNA -57

Con: Alessandra Masi

Drammaturgia e regia: Noemi Francesca

Dramaturg: Riccardo Festa

Voce: Cecilia Di Giuli

Video: Francesco Di Mauro

Elementi di costume: Rossella Oppedisano

Luna-57 è il nome di una missione. Meglio, della preparazione ad una missione. O, forse, più precisamente, del tentativo di costruire un modulo di sopravvivenza. Per chi parte, certo, ma soprattutto per chi resta, al buio di una stanza che non viene mai aperta.

Come in un contemporaneo Libro dei Morti, una ragazza hikikomori mette a punto una serie di istruzioni destinate al padre in procinto di partire per una missione che pare essere pericolosissima. Immersioni visive in territori deserti, improbabili coreografie propiziatorie, movimenti inconsueti, esercizi dai nomi arcaici, suoni da altre dimensioni, costituiscono parti di un allenamento per restare in vita su un pianeta sconosciuto e, al contempo, per sopravvivere senza qualcuno.

NON E’ UNA GARA

Di e con Ilaria Arnone

Dramaturg: Floria Laetitia / Cecchi Aglietti

Assistente alla regia: Federico Nardoni

Che cosa significa crescere per una bambina? Come siamo diventate quello che siamo? Ma soprattutto, siamo cresciute “bene”? Oppure qualcosa è andato storto? In assenza di risposte vi racconto di quella volta, che poi è stata più di una, in cui mi sono venduta e svenduta.

SAMAR – folie à la sicilienne –

canti, rime e testi scritti o recuperati da Giovanni Alfieri e Sergio Beercock

produzione Babel con il sostegno di Spin Time Labs –  LaMaMa Umbria

ideazione artistica La Mandria | libero consorzio di individui artistici

Due compàri accolgono convitati e convitate ad una tavolata con pane e vino. Fra un brindisi e un temporale improvviso, la notte si trasforma in una evocazione poetica di antichi fools mediterranei e orlandi furiosi, canti di galera e parodie religiose. Fra i canti tradizionali e l’elettronica dal vivo si dispiega un duello all’ultimo sangue, folle e ubriaco: il semplice banchetto diventa una briscola apocalittica fra pupo tradizionale e puparo contemporaneo, dove il puparo finisce per rompere il pupo per eccesso di entusiasmo. “Samar – folie à la sicilienne” è un rituale di teatro musicale che festeggia, nostro malgrado, il lutto delle tradizioni: “Un popolo muore quando gli tagliate la lingua”. Buio.

11 OTTOBRE

MATERNITÀ T’AVESSI PRESO PRIMA

Collettivo La Clinica: Maddalena Vallecchi Williams, Stefania Micaela Vitulli e Marta Zannoner

Teatro dell’urgenza. Teatro dell’emergenza.

Tre donne. Tre generazioni. Tre monologhi intrecciati da sogni in forma di audio, che diventano filo conduttore e spazio di connessione tra loro e con il pubblico. Un viaggio attraverso le immagini, le parole e i gesti che formano il nostro immaginario sulla maternità, come scelta o come rifiuto.

È UN PECCATO CHE SIA ANDATA COSÌ

Scritto da Diego Frisina

Regia Diego Frisina

Con Tullia Pagano, Diego Frisina, Silvia Ignoto

 

Un affresco della società occidentale contemporanea volto ad evidenziarne le idiosincrasie, le contraddizione, ma soprattutto l’evidente smarrimento di una direzione. La sensazione che si cerca di tinteggiare è la stessa sensazione che ci fa pensare, distrattamente e con nostalgia (nostalgia di un passato che forse non è mai esistito): “è un peccato che sia andata così.”

HO SOGNATO DI ESSERE UN CACTUS.

Drammaturgia e regia di Carolina Germini

con Simona Distefano e Marina Benetti

Oggi sembra impossibile esprimere un pensiero senza premettere: «ll mio psicologo ha detto…», come se ogni emozione dovesse essere validata da una voce esterna. Ma è davvero necessario analizzare tutto? Per Giorgia sì, soprattutto se si tratta del suo sogno ricorrente di risvegliarsi  nel corpo di un cactus. Ecco perché attende con trepidazione la sua prima seduta di terapia. Quello che non immagina, però, è che quell’esperienza sconvolgerà ogni sua certezza.

INVENTARIO PER UN CORPO ERETICO

Un progetto del collettivo Noctua

regia e drammaturgia di Martina Badiluzzi

con Viviana Barboni, Camilla Benzi, Alice Casales, Tiziana Di Tella, Caterina Petrarulo

musiche originali di Kyoto

“Inventario del corpo eretico” è un atto scenico di sabotaggio. Un tentativo di rovesciare

l’archetipo unidimensionale della strega-femminista – arrabbiata, frigida, nervosa. Da uno

spazio intimo e disarmato, il testo deraglia in un paesaggio distopico e caricaturale, in cui il

linguaggio inquisitorio riemerge con tutta la sua grottesca violenza. Cinque giovani donne

scelgono di ricorrere alla stregoneria come strumento di disarticolazione del mondo, come

contro-narrazione, come forma altra e rinnovata di conoscenza.

MACCHINA REALE         

Un progetto di SECONDO NOME

Alessandro Floridia – Nunzio Perricone – Ivan Gasbarrini

Uno sguardo meditativo sulle declinazioni dell’Andare, come passaggio e trasformazione nel potenziale di moto nell’umano. Corpo e Paesaggio sono i termini fondamentali per articolare un dialogo tra verticale e orizzontale tra particolare e generale, tra biografia e storia. Su un percorso condiviso progettato urbanisticamente per ospitare ogni genere di attività fisica che mira al benessere, si mette in scena una comune condizione transitoria, dove lo stato attuale di un corpo racconta la sua storia: i muscoli, i tendini, lo scheletro dettano l’andamento, un’armonia, una disarmonia, un ruolo, un’apparenza. Gravità, impulso, forza ed equilibrio sottendono a diverse traiettorie dello sguardo a diverse densità e qualità di pensiero, livelli che si sovrappongono agli impulsi bio-elettrici e alla meccanica delle leve e degli appoggi. L’immedesimazione empatica si rivela come meccanismo fondante dell’idea coreografica.

QUANDO ARRIVA BRISEIDE

Regia: Sezione B

Drammaturgia: Federico Malvaldi.

Attori: Alice Casagrande, Federico Lombardo e Giacomo Pressi.

Assistente alla regia: Vincenzo Pillari

Testo vincitore del concorso PaT – Passi Teatrali per la drammaturgia italiana contemporanea II ed. 2023 – Patrocinio della Fondazione Cariplo

Testo finalista al premio InediTO – Colline di Torino e Menzione speciale al Premio Giuseppe Bepo Maffioli

In una piccola città, tra le mura di un vecchio ristorante, si intrecciano le vite di Gabriele, proprietario del ristorante, Andrea, suo amico d’infanzia  e Giulia, la nuova arrivata, funge da catalizzatore di un equilibrio già fragile. La cucina diventa il microcosmo di una generazione sospesa, senza un posto nel mondo. Tra amicizie, amori e ambizioni, il presente pesa più del futuro e i conti più delle relazioni. Tutto si nasconde sotto un coperchio. “Quando arriva Briseide diventa tutto un casino. Ma è un bel casino.”

15 OTTOBRE

A LITTLE GOSSIP NEVER KILLED NOBODY

TESTO / Chiara Arrigoni

REGIA / Francesca Caprioli

CON / Chiara Arrigoni, Giulia Gallone, Ottavia Orticello

COSTUMI / Francesca Caprioli, Paola Arcuria

Si ringrazia 2P Produzioni Plastiche per gli oggetti di scena

DISEGNO LUCI / Francesca Caprioli

UN PROGETTO DI / Le ore piccole

Spettacolo vincitore del Premio Scintille 2023

Testo scritto durante la residenza NEON_10 di Fabulamundi Playwrighing Europe

Le protagoniste sono tre operaie: Klara, l’aspirante leader, Agnese, la pigra mediatrice, e Martha, quella nuova. Vivono in un presente opprimente, distopico, senza futuro, persino sciogliere i capelli durante l’orario di lavoro è un atto trasgressivo e sembra impossibile sognare qualcosa di più. Quando Martha inizia una relazione clandestina con il loro capo, le tre iniziano a ottenere piccoli miglioramenti sul lavoro e si spingono a desiderare cose sempre meno innocue, sempre più proibite.

IL CONTRAPPASSO – Trilogia della porta

regia e drammaturgia di Rita Di Leo

con Antonino Cicero Santalena e Anna Dall’Olio

Assistente alla regia Antonino Cicero Santalena

Progetto sonoro Lorenzo Donadei

Con il supporto di 9cTeatro APS

Amministrazione e sostegno Fondazione Federico Cornoni ETS

Un ringraziamento ad Angela Demattè per la supervisione drammaturgica

Progetto uscente da “Drammaturgie: alta formazione di scrittura teatrale 2023” di ert Emilia-Romagna teatro fondazione

spettacolo vincitore di ra-dici 3.0 festival 2023 – Ravenna

Che cos’è il carcere duro? Che peso ha l’isolamento forzato e violento nel programma rieducativo di un carcerato? È un sistema penitenziario democratico quello italiano?

E tu cosa faresti se ti fosse data la possibilità di scegliere quale pena infliggere ad un mafioso, un terrorista, un narcotrafficante, un pluriomicida? Nulla prevede una posizione univoca. Tutte le decisioni sul destino altrui necessitano di un tempo, necessitano un tempo di riflessione. Necessitano di operatività culturale, sociale e intellettuale e non di freddezza ed imposizione. Necessitano di tracciare per il futuro un cammino di corretti insegnamenti.  Sono un padre e una madre di anni, estradizione, cultura e regioni dell’Italia diverse che si appellano all’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario italiano.  È un giorno di tensione, di libertà e coercizione, è il 4 febbraio 2023. Guerriglie urbane popolano le maggiori piazze italiane in supporto di Alfredo Cospito, anarchico, in sciopero della fame contro le condizioni di vita del carcere duro.

ERA SOLO UN GIOCO INNOCENTE

drammaturgia di Federico Malvaldi

in scena Veronica Rivolta

regia di Federico Malvaldi e Veronica Rivolta

costumi di Marta Montanelli

una produzione Remuda Teatro

con il sostegno di Teatro Nuovo Pisa – Binario Vivo

Oltre l’errore, l’essere umano; oltre la detenzione, tutto ciò che è stato perso. Era solo un gioco innocente indaga la condizione femminile in carcere, concentrandosi sui legami familiari che resistono o si incrinano attraverso le sbarre. Tra ricordi d’infanzia, vita reclusa e fratture profonde, due sorelle cercano di ritrovarsi e riconoscersi. Il carcere le separa da quasi dieci anni: l’assenza pesa tanto su chi è dentro quanto su chi resta fuori. È proprio questo vuoto che le due proveranno a colmare, affrontando vergogna, pregiudizi e sbagli del passato.

LIMONI LIMONI LIMONI LIMONI LIMONI

Traduzione: Giovanni Malafronte

Con: Michele De Paola e Marisa Grimaldo

Regia: Michele De Paola, Marisa Grimaldo, Giovanni Malafronte

Scenografia: Federico Biancalani

Produzione: Compagnia Mar Giomitch

In una società non propriamente definita viene emanata una legge che costringe le persone a poter usare massimo 140 parole al giorno. La storia segue la vita di Bernadette e Oliver, una giovane coppia che cerca di navigare nella loro relazione, sotto le nuove restrizioni linguistiche. La narrazione si sviluppa attraverso una serie di scene non cronologiche, mostrando momenti della loro vita prima e dopo la legge.

MEMENTO MORI

Ideazione: Collettivo Divano Project

Testo: Marzio Gandola

Regia: Giammarco Pignatiello

Scene: Gaia Fossati

Con: Alessandra Curia, Maria Canino, Michele Correra, Gionata Soncini

Produzione: Collettivo Divano Project e Cooperativa Centro R.A.T.

Menzione speciale a Scintille 2025 di Asti Teatro

Finalista Theatrical Mass 2025 di Campo Teatrale

In un futuro prossimo, Elon Musk viene trovato morto nel bagno di un locale tex-mex a Cinisello Balsamo, il Sombrero Feliz. Un’immagine impensabile, grottesca, un enigma che in poche ore diventa un fenomeno globale. Il locale chiude immediatamente, impedendo ogni sopralluogo e alimentando le teorie più disparate.  Memento Mori è un mockumentary teatrale che scompone e ricostruisce questa vicenda attraverso testimonianze, ricostruzioni sceniche e un archivio di immagini e video. Un narratore in scena muove la telecamera, manipola la realtà, mentre gli attori cambiano costantemente ruolo, impersonando l’opinione pubblica schizofrenica, i teorici del complotto, i media famelici.

La domanda rimane aperta: Musk è davvero morto? E soprattutto, è ancora possibile una rivoluzione o tutto è già diventato intrattenimento?

RIDERS

Da un’idea di Gianluigi Signoriello

Con Giuseppe Cirillo, Matteo D’Antò, Gennaro Lucci, Gianluigi Signoriello

Drammaturgia Carlo galiero disegno luci Desideria Angeloni

Organizzazione Alessia Bergamene

Regia Andrea Vellotti

Quattro rider si sfidano per diventare il “rider del mese” e vincere diecimila euro. Per ottenere le cinque stelle necessarie, velocità e simpatia online diventano armi di competizione. La gara si trasforma in un conflitto feroce, logorando legami e solidarietà. Tra luci, suoni anni ’80 e dialetto napoletano, lo spettacolo racconta una lotta contemporanea quotidiana combattuta lungo le strade delle nostre città.

TITO FOR TABLE

drammaturgia Matteo Prosperi

regia Paola Giglio e Matteo Prosperi

con Matteo Prosperi

e con Paola Giglio

musiche Antoine Prost

Tito for table è una riscrittura del Tito Andronico di Shakespeare, agito come uno spettacolo di théâtre d’objets. Ogni personaggio è rappresentato da un alimento: dopo l’uccisione, il morto finisce in pentola e viene cucinato dal performer all’interno della narrazione. Ingrediente principale è la Vendetta, poi un pizzico di Stupro, qualche etto di Inganno, una spruzzata di Pazzia e la ricetta è pronta.

16 OTTOBRE

  I WOULD NOT SPEAK OF THE MOUNTAIN

Di e con Ilaria Giorgi e Claudia Guidi
Paesaggio audio-visivo Isabella Nitto
Drammaturgia originale con citazioni tratte da C.Pavese
Con il sostegno di Riserva Naturale del Lago di Vico, Caprarola (VT) e SoQQuadra APS

Una ragazza compie un viaggio per raggiungere la vetta del monte delle sue origini. Lo spettacolo indaga il legame tra l’identità sociale e l’identità privata, l’infanzia come tempo eletto, lo sguardo rivelatore dell’animale. Le autrici rileggono i propri contesti di appartenenza e immaginari utilizzando un linguaggio allegorico e prendendo spunto dalla fiaba, il mito e il folklore. I paesaggi esteriori vengono sovrapposti a quelli interiori con l’utilizzo della videoproiezione, creando una corrispondenza tra natura esterna ed interna.

BOTTLENECK

Concezione e regia Enrico Battarra / Collettivo Il Nido

Con Enrico Battarra e Gaia Stacchini

Voci Enrico Battarra e Lisa Lippi Pagliai

Dialogo su drammaturgia Emanuele Pratelli, Adele Ariola, Aurora Rò

Dialogo sui costumi Silvia Spaggiari

Assistente Tecnico Aurora Rò

Produzione Collettivo Il Nido

Con il sostegno di L’arboreto-Teatro Dimora, Manomesse, Dune-Arti Paesaggi Utopie, Movimento Centrale Danza&Teatro

Una figura umana abitata da un’urgenza interiore, intenta ad assecondare il proprio flusso di pensieri, è rinchiusa in una serra-gabbia che diventa una “camera gestazionale” del proprio io. Affinché ciò accada è necessario che questa figura si prenda del tempo, elemento necessario ed indispensabile per ogni gestazione. Riuscirà a lasciarsi attraversare da quella tensione infinita, nutrita dalla contraddittorietà dell’animo umano, che costituisce l’essenza di ogni esistenza ?

IS THIS EUROPE? Analisi empirica degli errori della storia

drammaturgia e regia Ianua Coeli Linhart

con Victoria Blondeau, Ianua Coeli Linhart, Anita Martorana, Marco Selvatico

uno spettacolo di collettivo primaparola – residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t

In scena l’analisi postdrammatica di due cavie umane immerse in una nascente Europa. Desideri, sogni, speranze, contraddizioni. Qual è il prodotto di tutto questo? Cosa rappresenta l’Europa che viviamo? Quattro contemporanei portano avanti questo esperimento chiedendosi cosa abbia ancora senso.

 

LENZ, UN RACCONTO CHE ABBIAMO LETTO SU UN POETA CHE NON ABBIAMO CONOSCIUTO

Di Nicolas Toselli

con Antonio Capone, Lara Cosentino e Nicolas Toselli

Come suggerisce Büchner attraverso la voce di Lenz, «si possono trarre da noi stessi i personaggi, senza copiare alcunché dall’esterno, là dove non si senta urgere e pulsare vita, né muscoli, né cuore». Così, noi, ri-narriamo la storia di J. M. R. Lenz, e del suo soggiorno a Waldersbach, attraverso la nostra biografia: le persone incontrate, i luoghi abbandonati, le avventure intraprese e i fallimenti collezionati.

M(OTHER)

Di e con Rossella Fava

Supervisione registica Renato Sarti

New York, ora. Una scrittrice squattrinata riceve una telefonata che cambierà la sua vita: tornerà in Italia per conoscere la storia di Silvia e Carmela e ricomporre i pezzi di un puzzle che nessuno sapeva esistesse.

SOLI

di Sarah Sammartino

regia di Riccardo Sinibaldi con la collaborazione di Sarah Sammartino

con Paolo Giovannucci, Giuditta Pascucci, Sarah Samartino, Riccardo Sinibaldi e un altro attore in via di definizione.

In un luogo futuribile, un uomo dal carattere freddo e una donna iper sensibile gestiscono un centro dove si può affittare affetto. L’affetto a pagamento usato per assistere le persone, per incoraggiarle a risorgere dopo perdite e traumi relazionali, per aiutarle a ritrovarsi, per insegnargli come amare meglio e in modo più autonomo.

Ogni cosa però viene capitalizzata e corrotta, ridotta a mera operazione di marketing per creare profitto, e l’individualismo è venduto come saggezza. Le sedute cambiano il destino dei vari personaggi, e la razionalità del progetto fallisce di fronte alla complessità e alla fame d’amore del cuore umano di ciascuno.

17 OTTOBRE

SPERANZA E LIBERTÀ NEL PIANETA GORDON-2

Regia: Fabio Carta
Con: Riccardo Di Cola, Matteo Santinelli, Sara Younes

Progetto Sonoro: Giulia Ravelli

 

Anno 2623, Galassia Orientale. Nel pianeta Gordon-2 si consuma una guerra logorante tra i coloni umani e gli abitanti indigeni del pianeta, le “locuste”. Relegate nel Sottosuolo, le locuste sferrano un disperato attacco agli umani, che si preparano a rispondere con una rappresaglia senza precedenti. In un clima di tensione e incertezza, tre amici decidono di passare una serata assieme al cinema all’aperto.

AFF/amarsi

Scritto, diretto e interpretato da Martina Corsi

Aff/amarsi parla di Marta, una ragazzina adolescente con una famiglia difficile in mezzo a una separazione che si trova ad affrontare i cambiamenti intorno a lei (famiglia, scuola) senza ripari e che entra nel vortice dell’anoressia e bulimia senza quasi accorgersene, su invito di uno strano e attraente personaggio. Dopo aver toccato il fondo riuscirà poi pian piano a risalire e comprendere il valore della sua persona, lasciandosi aiutare e ritrovando la propria identità.

CAPELLI – M. SI DESTA UN MATTINO DA SOGNI INQUIETI

Uno Spettacolo di Sante di Lana

Scritto e diretto Da Luisa Casasanta

Con Luisa Casasanta e Arianna Battilana

Co-Produzione Tieffe Teatro / Teatro Menotti – S.D.I. Srls

Musiche Mark Meccoli

Tecnica Daniele Tagliaferri

Sostegno Produttivo Fivizzano27

Si ringrazia Elena Vanni

Spettacolo vincitore del premio Scintille 2025

Spettacolo vincitore del premio speciale della Giuria – Festival InDivenire 2024

Spettacolo vincitore del premio miglior attrice – Festival InDivenire 2024

Spettacolo finalista del premio Direction Under30 2024 – Teatro Sociale di Gualtieri

M si desta un mattino da sogni inquieti e si ritrova tramutata, nel suo letto, in una donna vittima di stupro. Fra ambienti tecno-elettronici e sonorità folkloristiche, ispirazioni bibliche e rivisitazione del mitologico, CAPELLI vuole ribaltare la condizione di vittima riservata alle donne dalla cultura patriarcale. È un racconto polifonico, politico, arrabbiato e spaventoso, femminile e femminista, ironico e crudele. Difficile, come la vita delle donne.

DA NON MORIRE MAI

di: Daniele Aureli e Giusi De Santis

con: Daniele Aureli

Da non morire mai è un modo di dire, uno scherno, un gioco. È la storia di un uomo che non ha più tempo e che, con cinismo e ironia, si appiglia ai ricordi per infrangere le ostinate contraddizioni della vita. La storia di piccole grandi cose che da qualche parte già non esistono più. Per resistere, nonostante tutto. Nel silenzio, la voce di un bambino: una nuova vita che, a pugni stretti, grida a tutti che cambierà le cose. Perché lui vuole star bene, e vuole vivere felice. Così felice da non morire mai.

LOOKING FOR LU
Da un’idea di Giuditta Pascucci
Drammaturgia a cura del Collettivo Autunno
Regia a cura di Giuditta Pascucci e Nathalie Podbielski

Durante una manifestazione antiabortista, un gruppo di donne subisce una violenta aggressione da parte di estremisti di destra. Il video finisce online e sono le donne ad essere sommerse da commenti di odio. “La Nazifemminista se l’è cercata”.  Anni dopo, una testimone rievoca i fatti, ma ciò che emerge va oltre il semplice racconto. E se, in seguito alla violenza, un video satirico girato per gioco avesse dato vita al Partito Nazifemminista?

NON TUTTI I TEMPORALI UCCIDONO FARFALLE

di e con Grazia Capraro

Dramaturg Gioia Battista

Movimento scenico a cura di Elisabetta Da Rold

Sonoro di Davide De Faveri

Fuori piove. Dentro, una donna. Il suo spazio d’attesa. Un rifugio per chi non riesce più a muoversi. In un mondo che sembra prometterci infinite possibilità di esistenza – e in cui le opinioni altrui si affollano su ciò che dovremmo essere, fare, diventare  –  Non tutti i temporali uccidono farfalle sceglie di parlare di un luogo a margine, fisico e interiore. Un limbo, che è al contempo provincia, privazione, fallimento, ma anche redenzione. Uno spettacolo che attraversa la fragilità, il disorientamento e il bisogno di riconoscersi.

Per tutte le farfalle che tremano, ma restano vive.

18 OTTOBRE

LUDOMAN – Storia di un supereroe del gioco d’azzardo

Di e con: Marco Trotta

Collaborazione artistica: Samantha Silvestri

Con il sostegno di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro

Come Peter Parker con il morso del ragno, come Bruce Banner coi raggi gamma, come Clark Kent, che su Krypton sarebbe stato l’ultimo dei coglioni, e spedito qui diventa Superman: così, a un uomo normale e diligente, piomba addosso un superpotere. Quello del gioco. Della scommessa. Del gioco nella scommessa. Diventa Ludoman.

ERROR 404

Testo e regia Claudia Tortora

Co-autore: Rocco Petrillo

Aiuto Regia: Rocco Petrillo
Con: Alessandro Mannini, Teresa Vigilante, Cosima Centurioni, Michele Colucci

Musiche originali di Emanuele Brignola

Voci dell’inno di Chiara Capobianco e Claudia Tortora

In un futuro distopico il  mondo viene controllato da un Sistema onnipresente, comandato dalla Presidenta del Verbo. K-451, obbediente servitore dell’ordine, inizia a ricordare frammenti proibiti di un passato perduto. Error 404 è il cortocircuito tra sogno e controllo, tra memoria e censura.

IL TIZIO CHE HA DATO FUOCO ALLA SUA MACCHINA UNA NOTTE D’ESTATE 

Con Riccardo Martone, Edoardo Carbonara

regia di Federico Pari Tallone

ass. regia  Lorenzo Lancellotti

Dante vuole dire tutta la verità, senza omettere niente sul suo passato da adescatore di ragazzine. Santa, conduttore di una trasmissione televisiva registrata, ci accompagnerà in un viaggio tra il vero e il falso all’interno della mente sconcertante di Dante.

È un bugiardo o è l’unico a conoscere la verità? Quello che conta è sentire qualcosa di mai sentito, come la vita di un adescatore, perché siamo sadici e perversi, siamo il pubblico.

ALLE 20 PRECISE
Spettacolo di e con Gioia D’Angelo
Lettere e poesie di Antonino D’Angelo
Testo Marco Morana, adattamento di Gioia D’Angelo
Musiche originali Michele Deiana
Organizzazione Elisa Sartorelli
Produzione Archipelagos Teatro

Antonino D’Angelo, Commissario di Pubblica Sicurezza a Udine, è stato incarcerato come prigioniero politico e deportato. Era il padre di mia madre e ho il privilegio di portare il suo cognome. Mio nonno non è tornato, mia nonna lo ha aspettato sempre, resistere è partire e non tornare ma è anche aspettare per tutta la vita.

OUR BODIES ARE CLASSED

di Giulia Scotti

con Andrea Pizzalis, Claudia Marsicano, Giulia Scotti

Il lavoro si ispira al testo Chav: solidarietà coatta di D. Hunter e in particolare al passaggio che recita: “scriverò di come mi sono sentito piccolo e inferiore di fronte a chi è cresciuto nella sicurezza economica, perché per quanto io mi sia messo alla prova, cercando di dimenticare gli insegnamenti del capitalismo, una parte di me crede ancora che il valore economico sia la misura di una persona”.

SECONDO ME I MIMI SONO BUDDHISTI 

di e con Francesca Carrain

dramaturg Federico Baldi

Secondo me i mimi sono buddhisti  è il racconto di una      donna-formica, Francesca, che deve incontrare le amiche per celebrare la notte di San Giovanni, con rituali orientaleggianti di acque e di fuochi, che dovrebbero servire a liberarle dalle proprie paure. Attraverso un flusso ossessivo e convulso, Francesca dà voce al conflitto schizofrenico tra le due anime che la abitano: spiritualità e cinismo, misticismo e illuminismo, Jodorowsky e Nanni Moretti. “Anche io volevo essere Nanni Moretti che a ventisette anni andava in tv a sputare su Monicelli, ma dovevo lavorare.”